
PER IL GIORNO DELLA MEMORIA: RIFLESSIONI DI NAZARENO PANDOZI
“I cristiani non possono cantare il gregoriano se non gridano per gli ebrei, pro Judaeis” (Bonhoeffer) “Juden hier. Qui abita un ebreo:Gesù”. La scritta, realizzata
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“I cristiani non possono cantare il gregoriano se non gridano per gli ebrei, pro Judaeis” (Bonhoeffer) “Juden hier. Qui abita un ebreo:Gesù”. La scritta, realizzata
“Hanno detto: ‘Venite, cancelliamoli come popolo/e più non si ricordi il nome di Israele’” (Salmo 83,5). “Dicevano: ‘abbattiamo l’albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla
Egli (Elia) la chiamò e le disse: “Prendimi un po’ d’acqua in un recipiente, perché io possa bere”. Mentre andava a prenderla, le gridò: “Portami
Tre serate a 700 anni dalla morte di Dante Alighieri . Basilica Santuario Santa Maria del Colle, Lenola (LT) . 26-28 agosto 2021 . www.madonnadelcolle.it
Il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione a Maria, prende simbolicamente avvio il viaggio di Dante nella “selva oscura”. Papa Francesco ha scelto proprio questa data, dove tutto comincia, e il mistero della redenzione dell’umanità e il mistero della redenzione di Dante, per pubblicare, sulla scia dei suoi predecessori, la Lettera Apostolica Candor Lucis aeternae (Splendore della Luce eterna), per onorare la memoria del Sommo Poeta nel settimo centenario della morte.
In memoria della deportazione degli ebrei di Roma.
Ho scoperto da poco questa opera che David Olère, un artista ebreo sopravvissuto ad Aschwitz, eseguì nel 1946. Conoscevo altre cose di questo pittore, ma quando ho visto questa, mi ha dato da pensare, mi ha fatto riflettere sul suo carattere profetico. Quando l’arte è vera è profezia e precede e anticipa la teologia. I Padri conciliari hanno scritto con l’inchiostro la Dichiarazione Nostra Aetate approvata il 28 ottobre 1965, e forse non ancora recepita, ahimé! Contemplando questa icona di David Olère, mi sono convinto che il paragrafo quarto di Nostra Aetate è stato scritto con il sangue del comune martirio ebraico-cristiano nell’inferno di Auschwitz, come dimostra questa opera profetica.
Quest’anno la serata dedicata alla lectura Dantis (il 24 agosto 2020) non risuonerà sotto le volte del nostro Santuario, il luogo di nascita e culla di questa esperienza, che è giunta ormai alla sua tredicesima edizione, ma ci vedrà raccolti nel Teatro comunale uno splendido angolo del Colle, sotto lo sguardo ammiccante delle stelle. Con la parola stelle, quasi occhi di Dio e segno della realtà divina, così care a Dante, si chiudono le tre cantiche del divino poema.
Su questo quadro fosco, violento e irragionevole, dal quale Dio sembrerebbe assente, si inseriscono, tuttavia, delle figure positive: le donne della vita, le levatrici. Una si chiama Sifra, “la bella”, e Pua, “splendore, luce”. Ad esse il re ordina di disobbedire alla loro vocazione: invece di aiutare i bambini a nascere, ne dovranno causare la morte.
Venerdì 7 febbraio secondo appuntamento con i week end biblici presso il Centro di spiritualità del Santuario del Colle a Lenola. Il ciclo di incontri biblici intitolato “Storie minime della Bibbia: le donne di Dio, è animato dal Diacono prof. Nazareno Pandozi. Sempre molto significativa la partecipazione agli incontri che coinvolge trasversalmente giovani e adulti insieme, persone credenti e persone che vogliono approfondire la conoscenza della Bibbia il Libro della vita.
Nella tre giorni di febbraio il prof. Pandozi introdurrà gli uditori al tema: Le donne della tenda di Abramo.
Se la Divina Commedia, è prima di tutto, parafrasando le parole di un grande maestro medievale, san Bonaventura da Bagnoregio, l’itinerario di Dante verso la visione di Dio, e, agostinianamente, il pellegrinaggio verso la città di Dio, tuttavia, è allo stesso tempo anche l’itinerario verso tutto ciò che è autenticamente umano. “Poema sacro/al quale ha posto mano e cielo e terra”, così, lo stesso poeta definirà la sua opera.