Preghiere e canti

Preghiere

Proponiamo i testi delle preghiere più care alla devozione popolare del Santuario.

Vergine Santissima, prostràti ai piedi del Vostro trono, Vi salutiamo Regina del Colle che prodigiosamente Vi degnaste eleggere a Vostra dimora. Voi difendeteci dai nemici e liberatici dalle tribolazioni. Ave Maria 

 

Vergine Santissima, da questo trono di grazie girate su di noi le Vostre graziose pupille. Abbiate pietà dei poveri sofferenti che hanno bisogno del Vostro soccorso e  mostrateVi vera Madre di Misericordia. Ave Maria

 

Vergine Santissima, Voi avete salvati i peccatori più perduti! Le anime nostre sono pure sotto il peso di enormi colpe e forse non meritano il Vostro patrocinio. Voi però che siete la mediatrice fra l’uomo e Dio, la consolatrice degli afflitti, il conforto degli abbandonati, potete farci perdonare. Ave Maria

Vergine Santissima e gloriosissima Madre di Dio, la Vostra portentosa immagine ha portato allegrezza e pace alle nostre famiglie! Come la stella che appare dopo la tempesta, Voi siete il conforto a noi stanchi nocchieri! Copriteci, o Vergine Santissima, col Vostro manto e stendete su di noi la Vostra materna protezione. Voi che siete la speranza di chi dispera, la mediatrice fra l’uomo e Dio, il rifugio dei peccatori, intercedete per noi presso il trono dell’Altissimo

 

(si domanda la grazia che si desidera)

 

O Madre, questa grazia io voglio, per Vostra intercessione, io la spero perchè siete la mia speranza, la dolcezza della mia vita. Così spero così sia. 

                                                                                            Salve Regina

O Vergine Santissima, col sorriso col quale confortaste i primi cristiani su questo Colle alpestre, e li rendeste forti a sopportare i tormenti del martirio, infondete a noi i Vostri devoti, il coraggio di difendere anche con la morte, la nostra santa fede. Ave Maria

 

O gloriosa Regina dei Martiri, pel sangue che irrorò  queste zolle, destinate a manifestare nei secoli il Vostro nome santissimo, concedete a noi che abbiamo la sorte di calcarle, di poter essere degni dei frutti della redenzione del Vostro Divino Figliuolo. Ave Maria

 

O Vergine, Sede della sapienza, che per lunghi secoli restaste ignorata custode dei corpi dei martiri, in attesa che si compisse il disegno della Provvidenza, infondete nel nostro animo la sapienza e la pazienza nell’uniformità ai divini voleri. Ave Maria

 

O Rifugio dei peccatori, Voi che invocata da un giovane perduto, allorché era per cadere fra gli artigli di satana, lo confortaste e salvaste con la Vostra celestiale visione, salvate noi pure dalle insidie del nemico infernale. Ave Maria

 

O Consolatrice degli afflitti, degli smarriti e degli erranti, Voi che invitaste il giovane Gabriele, rinato alla grazia, a salire su questo Colle, esortandolo a ricercare la Vostra Immagine, suscitate anche in noi le più sante ispirazioni, per intraprendere e seguire il sentiero della virtù e della santità. Ave Maria

 

O Regina degli Angeli, Voi che ispiraste a uno stuolo di innocenti fanciulli, di percorrere le vie del paese, annunziando che un grande prodigio si era compiuto su questo Colle, mentre l’avventurato Gabriele stentava con i suoi compagni a rintracciare la Vostra Immagine, assistete e illuminate la nostra cara gioventù affinché fortificata nelle verità della fede, si faccia banditrice delle Vostre glorie. Ave Maria

 

O Regina dei confessori, Voi che mutaste in mite agnello un indurito peccatore, lo sorreggeste più ancora nella sua risoluzione, quando con nome di Fra Deo Gratia e con l’abito dell’eremita, percorse mezza Europa, per far conoscere a tutti, i Vostri prodigi, illuminate quelli che camminano nelle vie delle tenebre e dell’errore, e rendeteli degni figli vostri e di Gesù. Ave Maria

 

O Madre benigna, i cui prodigi compìti in lontane regioni al solo tocco della Vostra Immagine riempirono di gioia tanti infermi,e più di tutti il Vostro fedele pellegrino, confortate quei Vostri devoti, che nati all’ombra del vostro Santuario e costretti a vivere lontani, o in terra straniera, sono però sempre memori delle Vostre glorie e del Vostro Colle benedetto. Ave Maria

 

O Madre della santa letizia, che ricolmaste di grandissima gioia il banditore delle Vostre glorie, allorché  ritornando dal suo lungo pellegrinaggio, poté rivedere il Vostro volto soave, ricalcare il suolo della sua rinascita spirituale, deporre ai Vostri piedi i tesori raccolti, apprendere la serie innumerevoli dei Vostri prodigi, delle Vostre grazie, concedete pure a noi di salire questo Colle col cuore pieno di sante speranze, e di solenni promesse. Ave Maria

 

O Vergine Santissima, Voi qual vaga e misteriosa aurora Vi degnaste dissipare le tenebre, che per lunghi secoli gravarono su questo Colle prescelto da Dio per manifestare agli uomini, attraverso la Vostra materna potenza e la Sua mano divina. Voi faceste rinascere speranze perdute, accendeste nei cuori dominati dall’odio, un amore ardente, infinito. Per la possanza che a Voi viene dal Vostro Divino Figliuolo, i ciechi videro, i sordi udirono, i morbi sparirono! Risuonò tante volte questo Colle dei canti di folle lontane e vicine, accorse per sciogliere voti, per impetrare favori! Noi lo abbiamo appreso, tante volte lo sperimentammo, giornalmente ammiriamo segni straordinari che chiaramente manifestano la Vostra materna assistenza. Vi ringraziamo perciò con le lingue delle migliaia di devoti che da secoli si prostrano innanzi a questo Vostro trono, Vi salutiamo con i canti innocenti delle schiere di fanciulli che misteriosamente invitarono tutti a vedere Voi qui apparsa per nostra letizia. Aprite, Vi supplichiamo, il tesoro delle grazie a quanti a Voi fanno ricorso, esaudite le nostre preghiere, affinché in tempi di morta fede questo sacro Colle splenda irradiato dai Vostri favori, quale faro che accende speranza e guida al porto sicuro della Salvezza. Così sia. Salve Regina

O Vergine Santissima del Colle, Madre di Dio e Madre della Chiesa,

Tu che hai generato nella carne, in maniera misteriosa, il Figlio di Dio, Gesù Cristo, nostro Redentore, e lo hai presentato al Tempio per offrirlo e consacrarlo a Dio. 

 

 

Oggi, festa della Tua Natività, anche noi mamme che abbiamo generato nella carne questi figli, imitando il Tuo gesto profetico di Vergine offerente, siamo venute in questo Santuario per presentarli e consacrarli a Te, per affidarli alla Tua divina maternità perché crescano in età, sapienza e grazia davanti a Dio e agli uomini.

 

Tu che hai generato nello stupore di tutto il creato, Tu porta sempre aperta del cielo,Tu luminosa stella del mare, sii per questi nostri figli un faro luminoso di sicura speranza nel cammino della vita. Sii per loro porto di salvezza, esempio di carità e maestra di pace.

 

O Madre nostra cara, non disprezzare, ma accogli la nostra umile fiduciosa preghiera, vieni in nostro aiuto, affinché un giorno, unite al frutto del nostro grembo, possiamo cantare in eterno la Tua lode. Così speriamo, così sia

O Vergine Santissima del Colle, grande è stata la vostra bontà nel patrocinare presso il Trono di Dio la nostra causa! Siatene mille volte benedetta, Voi che siete la più benigna di tutte le madri!

 

Oh! Avessimo più cuori per dedicarli al vostro culto, al vostro amore! Uniti pertanto in spirito a tutte le anime sante della terra, ai Beati del Cielo, a tutti gli angeli che formano la Corte celeste, null’altro desideriamo, o Vergine Santissima, che mostrarvi, in tutto il corso della nostra vita, un amore più filiale, più generoso, più operoso, essendo questo il mezzo più valevole per attestarvi la nostra riconoscenza.

 

E per mostrarvi che non impartiste tanto beneficio ad anime ingrate, fin da ora promettiamo fermamente di condurre una vita più virtuosa, di guardarci dalla colpa, di frequentare i Santi Sacramenti, d’essere fedeli ai Divini Precetti e a quelli della Chiesa. Fin da ora promettiamo fermamente di portare scolpita nella mente e nel cuore la Vostra Immagine soave, di venire spesso a salutarvi in questo colle, che Voi vi benignaste prescegliere a Vostra dimora, per nostro conforto e nostra salute.

 

Sorretti dalla Grazia Divina non verremo mai meno alle fatte promesse! Confortati dal Vostro sperimentato patrocinio faremo sempre ricorso a Voi, o Madre e Vergine Benedetta. Nelle nostre infermità, nelle necessità,  nelle disgrazie, negli affanni nostri, noi volgeremo sempre la nostra mente e il nostro cuore a questo sacro Colle, dal quale voi, qual faro  luminoso in notte procellosa, illuminate noi affannati navigatori, ed alla salvezza ci invitate ed al riposo del porto, o fidente Stella del mare.

 

Si, o Vergine Santissima, il vostro manto materno sarà sempre il nostro rifugio, ed attenderemo con fiducia il più preziosi favori, onde, perseverando nel bene, ci sia dato di giungere alla felicità che mai tramonta. Così sia. Salve Regina

I CANTI

SANTUARIO MADONNA DEL COLLE

Godi, o Lenola, e vanne festosa

vanne pur santamente superba,

che la Madre di Dio pietosa

dolce cura si prese di te.

 

Evviva Maria la bella Madonna,

Regina del Colle

la voglio chiamar

 

Circondata da spine e da erbe

fu trovata Maria sul Colle,

dal suo labbro maestoso si estolle

qual città più felice di te.

 

Qui si spande pietoso il suo manto

là vi trova il rifugio e la speme,

dal dolore afflitto dal pianto

il nocchier che dal mar t’invocò.

 

Essa apparve più l’onda non teme

da tre secoli dà grazie a chi vuole,

fa ricorso alla Vergine del Colle

che chiamata mai sorda restò.

 

E tu, Lenola, ben sperimenti

di Maria sviscerato l’amore,

son di Lei infiniti portenti

che per te sempre pronta operò.

 

Su quel Colle celeste splendore

già rifulge la bella Regina,

l’invisibile mano divina

balenando in poter non cessò.

 

Tanto dicono quei verdi cipressi

che vi stanno al cospetto del tempio,

con caratteri vivi ed espressi

danno a leggere a che leggere sa.

 

Mentre vedonsi là sempre verdi

le tre piante sul marmo fissate 

da tre secoli che son vegetate

 su quel marmo che umore non ha

 

Fin d’allora ravviva la fede

del paese diletto a Maria:

guarda il Colle che è quella la sede

di speranza, fortezza e virtù

 

Su donzelle, fanciulli, correte

su quel Colle che è nostra fortezza

e le rose e i gigli cogliete

intrecciate corone d’amor

 

Quel bel nome che ispira dolcezza

fra le angosce di morte chiamata

sia la Vergine del Colle invocata

che la pace ritorna nel cuor

 

Chi ha dolore ed è afflitto dal pianto

egli spira, una voce risponde:

non temer, varca pur quella soglia,

non temer ché la Santa è lassù

 

Sì, Maria del Colle chiamate

sia in vita sia in morte, in eterno

voi scolpite il Suo nome superbo

e portatelo sempre nel cuor

Dalla vetta sublime del Colle

che gli eroi seguaci del Vero

non temendo l’editto severo

di lor sangue fidenti sacrar.

Su sciogliamo fatidico canto

che conforti, ravvivi, consoli,

e librato sereno sen voli

echeggiando dai monti e dal mar.


E sia canto giulivo che andrà

Risuonando di etade in età!


Oggi splende più bello il creato

oggi esulta il castello di Ino,

quasi rida di un riso divino

e torni eco cotanto gioir.

Oggi il Colle ritorna giulivo

da quel dì che Gabriello felice,

giubilando su questa pendice

detestava il suo lungo fallir!


Qui l’Effigie divina trovò

E pel mondo la fama volò!


Dove giunse la buona novella,

coi prodigi si crede e conferma;

né sull’itale terre si ferma,

ma sorvola dell’Alpi il sentier!

Per le rive del Rodano corre,

all’eccelsa Regina del Colle.

In Biscaglia indi un inno s’estolle,

i trionfi ne evoca il pensier!


Poi sul Tebro i suoi vanni spiegò

e liete orme di sé vi stampò.


Sorge quindi fra mille fragranze

dei portenti la mole bramata

maestosa tra i monti elevata

quale torre che vigila e sta.

Sorge in vista del mare lontano

pel nocchier che nel dì del periglio

senza speme, conforto e consiglio

il suo occhio volgesse colà


Questa è vetta in cui tace il soffrir

questo è asilo che invita a gioir!


E Tu, Vergin, fra tanto contento

di profumi d’incenso e d’alloro.

Deh, Tu volgi il Tuo guardo a coloro

a cui l’alma già infranta smarrì!

Dona pace alla mistica nave,

non rimbombi sull’itala terra

lo squallor della tromba di guerra

e nel bacio dischiuso del dì


Sia di pace il canto che va

salutato di etade in età!

Dall’aurora apparisti più bella
pei tuoi raggi fu santa la terra
che l’immagine tua rinserra
essa splende e rifulge di Te.

 

Bella tu sei Maria
al tuo nome soave
fiorisce il Colle bruno
risplende più che sole.

 

Dei Martiri Ti chiaman Regina,
qui sorrise il tuo viso d’incanto
ed il sangue si è sciolto in un canto
che perenne ti dice beata.

  

 

Degl’infermi t’invocan salute!
e tu spandi divini bagliori
si dileguan mortali dolori
ed il giglio ritorna a fiorir.

 

Sei la rosa che sempre fiorisce!
E sul masso che dura nereggia
il cipresso perenne verdeggia
di Te canta e ne spande il poter!

 

Sei il fiore di nostra letizia
sei la torre che spira possanza
sei la stella che accende speranza
per te spezza l’errante il fallir!

Il tuo devoto popolo
Vergine del Colle
viene fidente e supplice
ai piedi tuoi beata.

 

Vergine santa e pia
Ave Maria,
Vergine santa e pia
Ave Maria.

 

A Gabriel dicesti
salire l’aspro Colle
ricalcar tua Immagine
da secoli nascosta.

 

Un coro di fanciulli
dié annuncio del prodigio
al tuo popolo di Ino
di tanto tuo fastigio.

 

Il popolo e Pastore
accorsero fidenti
a venerarti o Madre
dal volto sorridente.

 

Quelli che a Te ricorrono
di ogni lor periglio
dall’Ara tua ripartono
rasserenato il ciglio

 

Sei Madre di speranza
per ogni affranto cuore
Tu sei potente balsamo
sei speme al peccatore.

 

Solleva quei che soffrono
sul letto del dolore
apri a color che muoiono
il tuo materno cuore.

 

Sei Madre di conforto
che asciughi il nostro pianto
Tu sei di questo esilio
il più gioioso incanto.

O Sovrana Regina del Colle
a te il nostro grido di speranza;
oggi ancora si scioglie
il canto festoso della tua città,
che, sotto  la tua protezione, acclama:
a te la gloria e l’onore per la distesa dei secoli.

 

Da quattro secoli sale a te da questo Colle
la preghiera commossa del popolo pellegrino.
Un tempio glorioso è sorto in tuo onore:
di antiche memorie rifulge,
di un canto nuovo risuona.

 

Sei luce che risplende nelle tenebre,
sei l’alba che allontana ogni notte,
Maria, dolce nome della Madre di Dio,
prega per noi Cristo Signore.

 

Nell’ora dell’angoscia e del dolore
quando intorno è buio e arido il cuore,
con infinito amore apri le amorose braccia,
che stringono a te Gesù fanciullo,
perché tu sei la Madre  che consola.

 

Nel ritrovare la tua soave immagine,
misterioso pegno di speranza e di salvezza,
hai guadagnato gli uomini al tuo cuore puro
quando hai svelato a Gabriele
la gioia senza fine.

 

A noi che qui ti veneriamo, o dolce Madre,
un altro tempio chiedi d’innalzare:
il volto di tuo Figlio in un cuore nuovo,
sigillo dell’Alleanza eterna
nel fuoco dello Spirito Santo.

 

I due cipressi saldi, il prodigio promesso,
annunciano sicure le grazie implorate.
Guidaci al Padre che i suoi figli attende:
è questo il nuovo prodigio,
segno eterno che non scomparirà.

Sei pura, sei pia,
sei bella, o Maria!
Ogni Alma lo sa
che madre più dolce
il mondo non ha.

 

O Madre beata,
dal cielo a noi data,
la tua gran pietà,
che bella speranza
che gioia mi dà.

 

O madre divina,
del mondo Regina,
e chi mai sentì,
che alcuno scontento
da te si partì.

 

O Madre pietosa,
o Madre amorosa,
deh! prega per me,
che t’amo, e d’amore
sospiro per te

 

O Madre potente,
san tutti che niente
ti nega Gesù;
fa quando dimandi,
e quando vuoi tu.

 

O Madre d’amore
tu impedirà al mio cuore,
che ingrato peccò
l’amore al mio Dio,
che tanto mi amò.

 

O Madre celeste,
in queste tempeste
che il mondo mi dà,
la luce serena
tranquillo mi fa.

 

O Madre prudente,
del fiero serpente
che sotto al tuo pie’,
le insidie e le frodi
sian vane per me.

 

O Madre fedele,
che guerra crudele
la carne mi fa:
tu dammi tua mano
e vinta sarà.