Miracolo dei cipressi

Il Miracolo dei cipressi

Ammirando l’artistica facciata del Santuario, l’occhio è chiamato a ben altra attrattiva, che stupisce e lascia perplessi: è il ramo robusto di cipresso inchiodato insieme ad altri tre sul cornicione maggiore nel 1628. Insieme a festoni di mirto dovevano avere il compito solo di abbellimento per l’inaugurazione della bella facciata.

 

Dopo alcuni giorni nel disfare l’addobbo, tre dei quattro cipressi si trovarono attecchiti. Da allora vegetarono senza radici, resistendo alle intemperie e alla siccità. La costante tradizione di fede ha riconosciuto in questo segno dei cipressi il prodigio promesso dalla Madonna a Gabriele Mattei.

 

 

Attualmente ne rimane a vegetare uno soltanto sulla parte destra del cornicione. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per la protezione delle piante, in una relazione dell’11 giugno 2002 ha dichiarato: “la pianta posta a sinistra di chi guarda la facciata è ormai completamente disseccata  il reperimento sul fusto di piccolissime gocce di resina ancora fresca stanno a indicare che la morte della pianta è avvenuta in tempi recentissimi.

 

Non avendo trovato sulla pianta nessun segno di malattia  pensiamo che il disseccamento e la morte di questa pianta sia dovuto a causa naturale (vecchiaia). Per quanto riguarda la pianta situata sulla parte destra del cornicione, questa è ancora viva, sebbene interessata da numerosi disseccamenti della chioma e di una grossa branca. Riteniamo già evento miracoloso il fatto che i due cipressi abbiano potuto vivere per tanto tempo in una condizione trofica così difficile”.

La costante tradizione di fede ha riconosciuto in questo segno dei cipressi il prodigio promesso dalla Madonna a Gabriele Mattei.

LA FACCIATA E IL MIRACOLO DEI CIPRESSI