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DIO PADRE DI MISERICORDIA CON IL CUORE DI MADRE

Il titolo di questa meditazione prende ispirazione dall’icona di Rembrandt: “Il ritorno del Figliol prodigo”. Nel quadro possiamo notare alcuni particolari che sono una vera e autentica rivelazione, infatti, l’arte, quando nasce da una profonda meditazione, ci fa intuire il mistero. Le mani del Padre, che accolgono e abbracciano il figlio ritornato, vestito di logori stracci, con i piedi scalzi e piagati, non sono uguali: la mano destra è quella di una madre, mentre la sinistra è quella di un padre. Non casualmente, l’autore non ha messo sulla scena nessuna donna, proprio per sottolineare che Dio è padre e madre. Altro particolare sono gli occhi del Padre: occhi di un cieco. Il Padre della parabola ha consumato gli occhi nello scrutare l’orizzonte nell’attesa del ritorno del figlio.

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BANDO PER LA SELEZIONE DI VOLONTARI DA IMPIEGARE IN PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE

ASSISTENDO ANZIANI E SOGGETTI DEBOLI è il progetto di Servizio Civile ammesso al bando e promosso dalla Confraternita di San Giovanni Battista di Lenola. Esso prevede l’assistenza in favore di persone con disabilità gravi e di anziani non autosufficienti con lo scopo di migliorare la qualità della vita delle persone. Il numero dei volontari da impiegare nel progetto è di quattro unità. La scadenza ultima per presentare domanda è il 26 giugno ore 14.

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LA PAROLA E’ UN DONO L’ALTRO E’ UN DONO

La Quaresima è il momento favorevole per intensificare la vita dello spirito attraverso i santi mezzi che la Chiesa ci offre: il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Alla base di tutto c’è la Parola di Dio, che in questo tempo siamo invitati ad ascoltare e meditare con maggiore assiduità. In particolare, qui vorrei soffermarmi sulla parabola dell’uomo ricco e del povero Lazzaro (cfr Lc 16,19-31). Lasciamoci ispirare da questa pagina così significativa, che ci offre la chiave per comprendere come agire per raggiungere la vera felicità e la vita eterna, esortandoci ad una sincera conversione
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IL LIBRO DI GIONA: IL PATHOS DI DIO E UN PROFETA STIZZOSO

Giona è l’unico personaggio nel quale la coscienza di Cristo si identifica deliberatamente, ciò non accade con nessun altro personaggio biblico. Ci riferiamo al “segno di Giona”. Giona è  un indice puntato verso Cristo nel senso letterale del termine. “Allora alcuni scribi  e farisei lo interrogarono: “Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno”. Ed  Egli rispose: “Una generazione perversa ed adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra”(Mt 12, 38-40).

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39 GIORNATA DELLA VITA NEL SOLCO DI SANTA TERESA DI CALCUTTA

Com’è bello sognare con le nuove generazioni una Chiesa e un Paese capaci di apprezzare e sostenere storie di amore esemplari e umanissime, aperte a ogni vita, accolta come dono sacro di Dio anche quando al suo tramonto va incontro ad atroci sofferenze; solchi fecondi e accoglienti verso tutti, residenti e immigrati. Un tale stile di vita ha un sapore mariano, vissuto come “partecipazione alla feconda opera di Dio, e ciascuno è per l’altro una permanente provocazione dello Spirito. I due sono tra loro riflessi dell’amore divino che conforta con la parola, lo sguardo, l’aiuto, la carezza, l’abbraccio”.
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IL LIBRO DI RUT, UNA DONNA STRANIERA ANTENATA DEL MESSIA

Il 20 gennaio al Santuario parte il primo weekend biblico con don Nazareno Pandozi. Il rabbino Giuseppe Laras, alla domanda quale fosse il libro più adatto per incominciare ad insegnare la Bibbia ai giovani,  rispondeva: “ A questi giovani consiglierei il Qohelet, ma ancor più il libro di Rut, dove sono forti i sentimenti di bontà e generosità, forza, speranza, affetto vibrante. La semplicità e la franchezza, il senso della famiglia, e lo spirito di sacrificio, la mancanza di eventi esteriori, i nobili sentimenti dell’anima ci conducono dentro una storia dove Dio tesse i suoi fili misteriosi”.

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE 50 GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

All’inizio di questo nuovo anno porgo i miei sinceri auguri di pace ai popoli e alle nazioni del mondo, ai Capi di Stato e di Governo, nonché ai responsabili delle comunità religiose e delle varie espressioni della società civile. Auguro pace ad ogni uomo, donna, bambino e bambina e prego affinché l’immagine e la somiglianza di Dio in ogni persona ci consentano di riconoscerci a vicenda come doni sacri dotati di una dignità immensa. Soprattutto nelle situazioni di conflitto, rispettiamo questa «dignità più profonda» e facciamo della nonviolenza attiva il nostro stile di vita.

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