PREGHIERA IN FAMIGLIA NELLA NOTTE DI NATALE
Carissimi, Come sapete, quest’anno la celebrazione della notte di Natale è anticipata alle ore 18.00. Attenderemo comunque, ciascuno nelle proprie case, lo scoccare della mezzanotte:
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Carissimi, Come sapete, quest’anno la celebrazione della notte di Natale è anticipata alle ore 18.00. Attenderemo comunque, ciascuno nelle proprie case, lo scoccare della mezzanotte:
Oggi è un giorno di grande gioia! Una luce brilla su di noi perché è nato per noi Gesù. La stella cometa che i magi e i pastori hanno visto nella notte, ci hanno portato qui per fare gli auguri a Maria e Giuseppe e portare i nostri doni a Gesù. Lui è il nostro più grande dono, per questo scambiandoci anche noi i regali vogliamo farci dono gli uni gli altri dell’amore di Dio per noi.
Il cuore dell’uomo desidera la gioia. Tutti desideriamo la gioia, ogni famiglia, ogni popolo aspira alla felicità. Ma qual è la gioia che il cristiano è chiamato a vivere e a testimoniare? E’ quella che viene dalla vicinanza di Dio, dalla sua presenza nella nostra vita. Da quando Gesù è entrato nella storia, con la sua nascita a Betlemme, l’umanità ha ricevuto il germe della gioia. Non occorre più cercare altrove! Gesù è venuto a portare la gioia a tutti e per sempre. Gesù stesso è la nostra gioia, e con Gesù la gioia è di casa.
Luce di speranza, resta sempre accesa nella nostra famiglia, nessun vento di discordia venga a spegnerla. Riscalda, illumina e rendi bella la nostra casa nella speranza che Gesù possa venire presto a visitarci.
Vorremmo accostarci a ciascuno di voi e rivolgervi con grande affetto una parola di speranza e di consolazione in questo tempo che rattrista i cuori. Viviamo una fase complessa della storia mondiale, che può anche essere letta come una rottura rispetto al passato, per avere un disegno nuovo, più umano, sul futuro. «Perché peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi» (Papa Francesco, Omelia nella Solennità di Pentecoste, 31 maggio 2020).
Due parole affiorano dal cuore in questo tempo particolarmente complesso: speranza e prossimità. I tempi dell’Avvento e del Natale segnano l’inizio di un nuovo anno liturgico. Come andrà? Cosa aspettiamo? Mentre le nostre parole restano incerte e mute, la Parola di Dio in questo tempo annuncia e celebra la speranza: il Padre, nel mistero dell’Incarnazione del Figlio, si rivela volto compassionevole dell’Amore e, fedele alla sua promessa, si fa prossimo all’umanità ferita, stanca e sofferente.
E’ monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, presidente della Conferenza abruzzese–molisana e noto teologo, ad annunciare in anteprima che “il Messale con la nuova versione del Padre Nostro voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana uscirà qualche giorno dopo la prossima Pasqua”. Nella preghiera, l’invocazione a Dio ‘non indurci in tentazione’ è stata modificata con una traduzione ritenuta più appropriata: ‘non abbandonarci alla tentazione’. “L’uso liturgico sarà introdotto a partire dalle Messe del 29 novembre di quest’anno, prima domenica d’Avvento”.
In considerazione dei dati epidemiologici relativi alla nostra comunità di Lenola, la prevista celebrazione eucaristica del 2 novembre al Cimitero non avrà luogo. Le Ss. Messe di suffragio dei fedeli defunti saranno officiate presso la Basilica alle ore 8.30 e nella Chiesa parrocchiale alle ore 16.00 ed alle ore 18.00.