In considerazione delle misure precauzionali disposte dall’autorità di governo volte a contenere il diffondersi del coronavirus sono temporaneamente sospese tutte le attività pastorali quali: catechismo, corsi di formazione, ritiri, pellegrinaggi, attività associative e oratoriali e in generale tutte le attività di gruppo.
La celebrazione della Messa feriale e festiva è garantita secondo l’orario consueto con la raccomandazione in chiesa di osservare le misure di precauzione ritenute fondamentali dalle Autorità competenti, ossia quella di mantenere almeno un metro di distanza tra le persone.
Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri all’art. 2, lettera b) stabilisce inoltre: “è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità, ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.
Le categorie di persone più fragili possono in coscienza ritenersi naturalmente dispensate dall’osservanza del precetto festivo con la partecipazione in Chiesa alla santa Messa. Si raccomanda la preghiera in casa e nelle famiglie, i nonni e i genitori possono valorizzare questo tempo per riscoprire il loro ruolo di primi catechisti e sacerdoti della fede nelle loro case.
I catechisti parrocchiali invieranno ai ragazzi alcuni suggerimenti per la preghiera e la lettura del catechismo con i genitori a casa.
Le attività del Centro di ascolto Caritas e dei volontari in servizio civile continuano ordinariamente con la modulazione di un nuovo orario e regole di accesso al Centro.
La festa di San Giuseppe (19 marzo) è rinviata a data da destinarsi in attuazione dell’art. 1, comma 1, lettera b) del predetto Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri: “sono sospese le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro (…)”.
