II WEEK END BIBLICO LE DONNE NELLA TENDA DI ABRAMO

Venerdì 7 febbraio secondo appuntamento con i week end biblici  presso il Centro di spiritualità del Santuario del Colle a Lenola. Il ciclo di incontri biblici intitolato “Storie minime della Bibbia: le donne di Dio, è animato dal Diacono prof. Nazareno Pandozi. Sempre molto significativa la partecipazione agli incontri che coinvolge trasversalmente giovani e adulti insieme, persone credenti e persone che vogliono approfondire la conoscenza della Bibbia il Libro della vita.

Nella tre giorni di febbraio il prof. Pandozi introdurrà gli uditori al tema: Le donne della tenda di Abramo.

Narra il midrash che Abramo, giunto a Beersheva, piantò un bosco e una vigna, al centro della quale mise la sua tenda, che aveva  quattro aperture, ciascuna rivolta ai quattro punti cardinali. Ogni volta che giungeva un viandante, il patriarca lo invitava ad entrare e a ristorarsi. La sua tenda era come la sua anima, aperta su quattro lati perché chiunque e in qualunque momento potesse entrarvi, senza sentirsi straniero o estraneo, e condividere il suo bene più prezioso: la conoscenza del Dio uno, unico e vero.

In questa tenda un giorno fece il suo ingresso una ragazza di nome Agar. Una donna senza genealogia, una donna senza storia. L’autore biblico ce la presenta sempre con questa qualifica: Agar l’egiziana schiava di Sara. Una donna destinata ad un’esistenza oscura, ad essere un giocattolo dei capricci  della padrona

Offerta da Sara, moglie sterile, ad Abramo, nella speranza di un erede, Agar entra in conflitto con la padrona: è l’inizio delle sue disgrazie. Scacciata dalla tenda e dal clan di Abramo, Agar, con un figlio in grembo, si ritrova sola nel deserto in attesa della morte.

In questa landa desolata qualcuno ha raccolto le sue lacrime, qualcuno ha udito il suo dolore, è qui che Dio l’attende: “Il Signore ha ascoltato la tua afflizione”, la rassicura l’angelo, latore di una grande promessa.Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla per la sua moltitudine”. E questa è l’unica promessa tale a una donna in tutta la Bibbia. In più il figlio che porta in grembo dovrà essere chiamato Ismaele: Dio ascolta, perché  “il Signore ha udito la tua afflizione”.

E’ il Signore che le dice come nominare il figlio: Agar è l’unica donna che condivide con Maria, la madre di Gesù, il privilegio (riservato ai padri) di imporre il nome al nascituro, figlio della promessa.

Se Abramo, il primo dei credenti, l’amico di Dio, è il padre comune delle tre grandi religioni del Dio uno e unico, all’origine del monoteismo abbiamo due madri:  Sara e Agar, la matriarca dei figli di Ismaele, a lei si richiamo i fedeli dell’Islam.

 

7-8 febbraio dalle ore 18.45

9 febbraio dalle ore 10.45 ore 12.30 per chi lo desidera pranzo insieme, la partecipazione è libera e gratuita