INDULGENZA PLENARIA ANNO DI SAN GIUSEPPE 2020 8 DICEMBRE 2021

202103020701_d7000_329

L’anno che abbiamo davanti, che speriamo segni il riscatto dalla crisi pandemica ed economica che sta affliggendo il mondo, è stato consacrato da Papa Francesco alla speciale protezione di San Giuseppe, nel 150mo anniversario della proclamazione del padre davidico di Gesù come Patrono della Chiesa universale.

Si concede l’Indulgenza plenaria alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) ai fedeli che, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, parteciperanno all’Anno di San Giuseppe nelle occasioni e con le modalità di seguito indicate

A quanti mediteranno per almeno 30 minuti la preghiera del Padre Nostro, oppure prenderanno parte a un Ritiro Spirituale di almeno una giornata che preveda una meditazione su San Giuseppe;

A coloro i quali, sull’esempio di San Giuseppe, compiranno un’opera di misericordia corporale o spirituale;

Ai fidanzati e alle famiglie che recitano il Santo Rosario;

A chiunque affiderà quotidianamente la propria attività alla protezione di San Giuseppe e ad ogni fedele che invocherà con preghiere l’intercessione dell’Artigiano di Nazareth, affinché chi è in cerca di lavoro possa trovare un’occupazione e il lavoro di tutti sia più dignitoso;

Ai  fedeli che reciteranno le Litanie a San Giuseppe  oppure qualche altra preghiera a San Giuseppe a favore della Chiesa perseguitata ad intra e ad extra e per il sollievo di tutti i cristiani che patiscono ogni forma di persecuzione;

Ai  fedeli che reciteranno qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe, per esempio “A te, o Beato Giuseppe”, specialmente nelle ricorrenze del 19 marzo e del 1° maggio, nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, il 19 di ogni mese e ogni mercoledì, giorno dedicato alla memoria del Santo;

Nell’attuale contesto di emergenza sanitaria, il dono dell’Indulgenza plenaria è particolarmente esteso agli anziani, ai malati, agli agonizzanti e a tutti quelli che per legittimi motivi siano impossibilitati ad uscire di casa, i quali con l’animo distaccato da qualsiasi peccato e con l’intenzione di adempiere, non appena possibile, le tre solite condizioni, nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene, reciteranno un atto di pietà in onore di San Giuseppe, conforto dei malati e Patrono della buona morte, offrendo con fiducia a Dio i dolori e i disagi della propria vita.