IL VENTO DI SYDNEY

Soffiava forte il vento nella baia di Sydney mentre Benedetto XVI veniva accolto dalla moltitudine variopinta ed entusiasta convenuta da ogni continente per la Giornata mondiale della gioventù. E sembrava così davvero realizzarsi l'immagine utilizzata dal Papa poche ore prima nel discorso di esordio del suo più lungo viaggio: per quanto possano gli sforzi di chi rema, una barca procede molto più veloce spinta dal vento, così come i progressi umani sono ben poca cosa di fronte alla potenza dello Spirito, che soffia dove vuole.
Con l'arrivo del vescovo di Roma nella metropoli australiana è entrata nel vivo questa grande celebrazione, che non è solo giovanile. Si tratta infatti per tutta la Chiesa di un'occasione importante, per moltissimi fondamentale, di certo non una manifestazione isolata e spettacolare. Anzi, preparata lungamente grazie al coinvolgimento di una miriade di comunità cattoliche – a iniziare da quelle del continente e della Chiesa più giovani – l'iniziativa non resterà isolata. Come non restano isolati i viaggi papali, quasi fossero meteoriti piovuti dal cielo, perché sono preceduti e seguiti da un impegno imponente dei cattolici nei Paesi visitati, reso visibile a Sydney dalla presenza di centinaia di vescovi di tutto il mondo.
Ecco spiegata la scelta di Benedetto XVI di affrontare le fatiche di un viaggio quasi ai "confini della terra", secondo l'espressione del salmista. Per visitare una Chiesa e una Nazione giovani e cosmopolite, che stanno riflettendo con impegno sul loro passato, non esente da ingiustizie. Per affrontare con fiducia un presente difficile, tra la responsabilità di amministrare i beni della terra e le sfide di un secolarismo che, come ogni ideologia, impone una visione globale. Quella di un relativismo dove Dio non ha spazio e la legge naturale non è riconosciuta.
Ai giovani che l'hanno accolto con entusiasmo il vescovo di Roma ha iniziato a rivolgere la sua parola in un lungo e appassionato discorso, attento alla contemporaneità ma con il richiamo alla vicenda degli apostoli, gli amici di Gesù, che hanno testimoniato "la storia più grande di tutti i tempi": la storia di Dio fattosi uomo per trasformarlo. Un esempio che non allontana dal presente ma al contrario esige una difficile responsabilità. Nella fiducia che lo Spirito divino soffia sempre. Più forte anche del vento.

g. m. v.

(©L'Osservatore Romano – 18 luglio 2008)