«In ogni vita fragile e minacciata, Cristo ci sta cercando». È questa forse, la frase pronunciata recentemente dal Papa sul quinto comandamento «Non uccidere», che riecheggia di più nella prossima Giornata nazionale della Vita il 3 febbraio ed a cui, come singoli come comunità siamo chiamati a dare una risposta. Scrivono i Vescovi italiani nel loro Messaggio: Incoraggiamo quindi la comunità cristiana e la società civile ad accogliere, custodire e promuovere la vita umana dal concepimento al suo naturale termine. Il futuro inizia oggi: è un investimento nel presente, con la certezza che “la vita è sempre un bene”, per noi e per i nostri figli. Il Messaggio, sulla scorta di quanto spesso sollecitato da Papa Francesco, invita a “costruire una solidale «alleanza tra le generazioni»”, in questo modo: “si consolida la certezza per il domani dei nostri figli e si spalanca l’orizzonte del dono di sé, che riempie di senso l’esistenza”. In tale prospettiva “si rende sempre più necessario un patto per la natalità” – esplicitano i Vescovi – “che coinvolga tutte le forze culturali e politiche e, oltre ogni sterile contrapposizione, riconosca la famiglia come grembo generativo del nostro Paese”. “La vita fragile si genera in un abbraccio”, si legge, ancora nel testo, che chiama “all’accoglienza della vita prima e dopo la nascita, in ogni condizione e circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisognosa dell’essenziale” e alla “cura di chi soffre per la malattia, per la violenza subita o per l’emarginazione”. La Giornata per la Vita è l’occasione per promuovere nelle comunità la cultura della vita e per far conoscere il servizio diocesano svolto del Centro di Aiuto alla Vita “S. Maria del Colle – Giovanni Paolo II”, nato il 31 maggio 2011 come fiore di carità degli amici e devoti della Basilica Santuario di Maria SS.ma del Colle in Lenola. Dal 1° febbraio 2018 l’Arcivescovo Mons. Luigi Vari, con proprio Decreto, approvandone gli Statuti, l’ha riconosciuto a norma del diritto come “Associazione privata di fedeli”: volontari laici che ancorati al magistero della Chiesa si impegnano nella società a promuovere, difendere e diffondere la cultura della vita, a prevenire le condizioni dell’aborto, a sostenere le donne e le famiglie in difficoltà davanti ad una gravidanza inattesa e con difficoltà economiche. Il Centro di aiuto alla Vita, opera attualmente, presso il Centro di ascolto: “La Casa di Bruno” in via Onorato I Caetani a Fondi dov’è attivo anche un servizio di sostegno psicologico alle donne o minori vittime di violenza o per donne che hanno vissuto l’esperienza traumatizzante dell’aborto. Al Centro si accede utilmente per appuntamento, un operatore volontario risponde h24 al numero di tel. 328 67 99 313 o al numero verde 8008.13000. Dall’inizio del suo operato sono nati 17 bambini e sono state ascoltate e aiutate oltre 100 donne. La Giornata diocesana della vita quest’anno sarà celebrata nella Parrocchia di San Giacomo in Gaeta con l’augurio che ogni parrocchia possa sentirsi coinvolta nella sensibilizzazione di una tema che tocca la coscienza di tante persone in considerazione anche dei dati forniti dal Ministero della salute relativi al 2017 e che parlano 80mila aborti: sempre tanti, troppi, ma il 4,9% in meno in un solo anno, mentre cresce l'incidenza di quelli farmacologici attraverso l’uso della pillola RU486. Le iniziative che il Centro di aiuto alla vita promuove a Gaeta, vedranno la partecipazione dell’Arcivescovo con un incontro-testimonianza alle ore 16.30 a seguire la preghiera comunitaria del Rosario per la vita e la celebrazione Eucaristica alle ore 18.30. La giornata della vita sarà l’occasione anche per promuovere la diffusione del giornale del Movimento per la vita e dei progetti di sostegno dedicati alla prevenzione dell’aborto in particolare il “Progetto Gemma” attraverso il quale come singoli o come comunità si offre ad una mamma un sostegno economico che le può consentire di portare a termine con serenità il periodo di gestazione, accompagnandola nel primo anno di vita del bambino. Una pratica idea in più per collaborare con gli oltre 331 Centri di Aiuto alla Vita (CAV) che offrono in tutta Italia accoglienza e sostegno alle maternità più contrastate, un modo per rispondere all’appello del Papa: «In ogni vita fragile e minacciata, Cristo ci sta cercando».