Spesso, a prescindere da quanti e quali siano i peccati, ci si chiede: “quante volte dovrei confessarmi?”
San Giovanni Bosco (Don Bosco, 1815 – 1888) e San Francesco di Sales (1567 – 1622) consigliavano d’accostarvisi almeno una volta ogni otto giorni o quindici giorni a seconda delle necessità, in generale perlomeno una volta al mese.
Ci si può confessare anche più volte nell’arco della settimana, in special modo agli inizi del cammino di fede, ed addirittura San Bonaventura (1221 – 1274) raccomandava la confessione due volte alla settimana.
In termini generali, tutti i santi concordavano sulla necessità d’una confessione mensile.
Per quanto riguarda la scelta del sacerdote confessore, San Giuseppe Cafasso (1811 – 1860) diceva che dobbiamo sentirci liberi come l’aria: la sola cosa importante è confessare tutti i propri peccati.
Il Sacramento della Confessione
Dio, che conosce il nostro cuore, vede subito se siamo davvero pentiti dei nostri peccati e ci accoglie; ma il perdono oggettivo dei peccati mortali commessi ci è dato solo attraverso il Sacramento della Riconciliazione, ovvero la Confessione, confessandoli cioè davanti al sacerdote e ricevendone da lui l’assoluzione.
Nel Sacramento il sacerdote agisce “in persona Christi”, cioè è Gesù stesso che agisce in lui – tanto è vero che al momento dell’assoluzione il sacerdote usa il primo pronome personale: “Io ti assolvo …”.
Il sacerdote, in modo subordinato al Vescovo, può e deve assolvere tutti i peccati che un penitente (ovviamente battezzato) confessa, purché questi ne sia pentito ed abbia il proposito, con l’aiuto di Dio, di non più commetterli; altrimenti non ci sarebbe un vero pentimento, cioè non sarebbe ancora convinto che è peccato e come tale è davvero il proprio male. Quando mancasse tale pentimento e soprattutto tale proposito, come nel caso di chi vive stabilmente in una situazione di peccato, il sacerdote non può e non deve assolvere, come prescrive lo stesso Gesù (Giovanni 20,21-23).
Tale impedimento non è dato tanto o soltanto dalla gravità del peccato, visto che la Misericordia di Dio è infinita, ma appunto dalla situazione di stabilità del peccato, che di fatto rende falso il proposito di non commetterlo: è il caso, ad esempio, di chi stabilmente vive coniugalmente – cioè con rapporti sessuali – con una persona che non ha sposato col sacramento del matrimonio (conviventi, sposi civili, divorziati risposati) ma anche di chi appartiene pubblicamente a gruppi esplicitamente contrari alla fede o alla morale cristiana cattolica (associazioni dichiaratamente atee, contrarie alla morale cristiana o addirittura malavitose).
Diverso invece è il caso di chi, conoscendo la propria debolezza, sa che purtroppo potrà ricommettere un tale peccato: questi è sempre perdonato, anche se se ne confessasse tutti i giorni; anzi, è proprio la costanza – senza scoraggiarsi! – nel ricorrere alla Misericordia di Dio che potrà un giorno far conseguire la vittoria sul peccato.
Cosa non si dovrebbe pensare mai:
“Io non mi confesso, perché non ho nulla da dire al Confessore. Io non ho peccati, perché non ammazzo, non rubo e non faccio male a nessuno.”
Se diciamo o pensiamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la Verità non è in noi. E se diciamo che non abbiamo peccato facciamo di Gesù un bugiardo e la sua Parola non è in noi.
Il peccato
Il peccato è disobbedienza a Dio, che si esplicita nella disobbedienza alla Sua legge.
Molte di queste norme morali sono esplicitamente elencate nella Sacra Scrittura, specie nel Vangelo.
Altre norme morali si esplicitano, a partire dalla Sacra Scrittura, attraverso l’insegnamento – ufficiale, del Magistero – della Chiesa Cattolica.
In riferimento ai 10 Comandamenti letti alla luce dell’insegnamento di Gesù, possiamo (e dobbiamo) vedere cosa implichino, consultando la III parte (n.n. 2052-2557) del Catechismo della Chiesa Cattolica, che va dunque consultato – anche su www.vatican.va nella sezione “Testi fondamentali” – per fare un serio esame di coscienza.
I peccati vengono dunque divisi in due categorie:
I peccati mortali tolgono la grazia di Dio, vanno necessariamente confessati, impediscono di fare la Comunione e, se rimasti nell’anima al momento della morte, portano alla dannazione eterna – sono normalmente individuabili anche solo in riferimento ai 10 Comandamenti (Decalogo).
Perché vi sia peccato mortale si richiedono 3 elementi:
1) materia grave (che sia oggettivamente un peccato mortale);
2) piena avvertenza (che lo sappia e che ne sia cosciente anche mentre lo sto compiendo);
3) deliberato consenso (che sia una mia libera decisione).
All’interno dei peccati gravi la gravità non è la stessa per tutti: un omicidio è più grave di un furto.
L’ignoranza simulata e la durezza del cuore non diminuiscono il carattere volontario del peccato ma, anzi, lo accrescono. Invece l’ignoranza involontaria può attenuare se non annullare l’imputabilità di una colpa grave. Si presume però che nessuno ignori i principi della legge morale che sono iscritti nella coscienza di ogni uomo.
La consapevolezza e il libero consenso possono essere poi attenuati dagli impulsi della sensibilità e dalle passioni, così come dalle pressioni esterne o dalle turbe patologiche.
Il peccato commesso con malizia, per una scelta deliberata del male, è il più grave.
I peccati veniali possono essere invece perdonati anche solo attraverso un sincero interiore pentimento di fronte a Dio. Essi non impediscono di fare la Comunione, è però utile confessarli, tanto più che tutta la vita cristiana è un cammino di continua purificazione e santificazione.
Possiamo peccare in pensieri (se volontariamente accolti o addirittura coltivati), parole, opere ed omissioni (ciò che dobbiamo fare e non facciamo).
L’esame di coscienza
L’esame di coscienza è l’ccurata e sincera analisi dei peccati commessi dall’ultima Confessione – che andranno poi accusati esplicitamente davanti al Confessore; si vedano e si accusino anche eventuali peccati di cui si è omessa o dimenticata l’accusa nelle precedenti Confessioni.
L’esame di coscienza deve necessariamente esser fatto con contrizione, ovvero il dolore, il dispacere e la consapevolezza d’aver fatto del male, ed il fermo proponimento di non commettere più quei peccati, aiutati dalla grazia che Dio ci concede.
Nell’accusa di tali peccati dinnanzi al Confessore dobbiamo essere il più specifici possibile (di quale tipo, quante volte e così discorrendo), per quanto ovviamente la nostra memoria ci permetta.
Se ne abbiamo bisogno, possiamo anche chiedere al Confessore d’aiutarci a fare l’esame di coscienza e di farci delle domande in proposito.
Per aiutarvi concretamente in questo processo vi listeremo delle domande inerenti al rispetto dei 10 Comandamenti e delle relative sfumature di cui non di rado ci dimentichiamo.
I – Io sono il Signore, tuo Dio. Non avere altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine.
• Credi in Dio, Padre, Provvidenza e Salvatore tuo e di tutti gli uomini?
• La tua vita è orientata a Dio?
• L’hai messo al primo posto tra i valori della tua vita?
• Credi nel Padre, Figlio, Spirito Santo?
• Preghi mattina e sera?
• Vivi le virtù cristiane della fede, speranza e carità?
• Consideri la fede come un dono prezioso da coltivare?
• Ti impegni a crescere nella fede?
• Hai avuto e nutrito dubbi sulla tua religione cattolica?
• Cerchi di conoscere, di studiare e farti spiegare la dottrina della tua santa madre Chiesa?
• Hai parlato male della religione, del Papa, dei sacerdoti?
• Hai allontanato qualcuno dalla pratica religiosa? Hai partecipato a riti satanici?
• Hai aderito a sette eretiche, scismatiche o sataniche?
• Ti sei iscritto a società segrete illegali?
• Speri nell’amore di Dio oppure ti scoraggi e disperi davanti alle difficoltà della vita, imprecando e ribellandoti?
• Adori veramente solo Dio, sentendoti perciò libero da ogni forma di superstizione?
• Porti addosso amuleti, portafortuna, oggetti scaramantici?
• Credi davvero all’oroscopo?
• Sei andato da indovini, o maghi, chiromanti, fattucchiere?
• Hai partecipato a sedute spiritiche? Hai cercato di evocare e di entrare in contatto con i morti?
• Credi nelle pratiche occulte o a tesi agnostiche/gnostiche?
• Ti sei mai costruito un dio che rispecchiasse i tuoi desideri?
II – Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio.
• Hai rispetto e amore per il nome di Dio e della Madonna?
• Hai bestemmiato?
• Hai detto affermazioni false o eretiche su Dio, quali per esempio: “Dio non fa le cose giuste”, “Dio è crudele”, “Dio si diverte alle sofferenze degli uomini”, “Dio si dimentica dei buoni”, ecc.?
• Hai raccontato fatti e barzellette blasfeme?
• Usi un linguaggio volgare, turpe, immondo (= turpiloquio) indegno di un battezzato?
• Hai fatto giuramenti senza necessità?
• Hai mantenuto i voti e le promesse fatte?
• Hai permesso o approvato il comportamento blasfemo d’altre persone?
III – Ricordati di santificare le feste.
• Le 24 ore della domenica e dei giorni festivi costituiscono “il giorno del Signore”: le hai rese sante con la preghiera e facendo opere buone, coltivando i valori sacri della vita (famiglia, amicizia, cultura, natura, solidarietà, pace, ecc.)?
• Ti sei liberato dalla fatica godendo la libertà di figlio di Dio?
• Hai partecipato alla Messa, vivendo un’ora insieme agli alti credenti?
• Alla Messa ti sei distratto, hai chiacchierato, hai disturbato gli altri? Hai commesso peccati mortali di domenica, disonorando il giorno del Signore?
IV – Onora tuo padre e tua madre.
• Hai amato, rispettato, ubbidito, aiutato i genitori, secondo le tue possibilità?
• Sei stato gentile e disponibile in famiglia?
• In casa collabori e condividi la vita con i tuoi?
• Crei serenità, comunione, conversazione con gli altri o li fai vivere in solitudine e nel silenzio?
• Rispetti gli anziani, le donne, i bambini: i superiori, le autorità?
• Ubbidisci con lealtà alle leggi dello Stato?
• Capisci il valore di partecipare alle votazioni pubbliche?
• Hai votato secondo coscienza?
• Hai mai venduto il tuo voto per interessi privati?
• Paghi con giustizia le tasse?
• Ti interessi responsabilmente della vita pubblica della tua comunità civile e religiosa, o hai dato “una delega in bianco” ai tuoi rappresentanti?
• Ti impegni per l’educazione dei figli?
• Vegli sulle loro amicizie, giochi, divertimenti, letture?
• Ti senti responsabile della scuola che frequentano?
• Dai loro esempio di vera vita cristiana?
V – Non uccidere.
• Consideri la tua vita come un dono di Dio, del quale tu non sei padrone assoluto?
• La rispetti con la moderazione nel cibo, nelle bevande, nel fumo?
• Ti concedi il giusto riposo?
• Fuggi l’alcolismo, la droga?
• Hai spacciato droga?
• Sei prudente nel guidare la macchina?
• Hai messo mai in pericolo la tua vita o quella degli altri?
• Hai mai tentato il suicidio?
• Hai procurato mutilazioni a te o ad altri?
• Hai curato opportunamente la salute tua e dei tuoi cari?
• Ti sforzi di amare gli altri come te stesso?
• Hai fatto agli altri quello che vuoi venga fatto a te?
• Coltivi sentimenti di odio, rancore, vendetta?
• Sei un prepotente nei tuoi modi di parlare o di agire?
• Hai invidia o gelosia verso gli altri?
• Rispetti e aiuti chi è più debole nella società: malati, portatori di handicap, anziani, bambini, poveri? Hai abusato del potere che la tua posizione sociale ti dà?
• Hai perdonato le offese ricevute?
• Hai fatto, procurato, consigliato l’aborto, uno dei peccati più gravi al cospetto di Dio e della Chiesa?
• Hai ucciso qualcuno?
• Hai mai usato violenza?
• Sei stato complice in sequestri di persona?
• Hai plagiato ragazzi o giovani rendendoli schiavi della tua volontà?
• Hai calunniato?
• Hai dato percosse, fatto ferite, prodotto malattie a qualcuno?
• Hai, conservi, usi armi pericolose o offensive? Sei iscritto alla camorra?
• Da camorrista hai imposto tangenti, ricatti, taglie a persone innocenti o a commercianti?
• Hai rispettato l’ambiente?
• Sei stato crudele con gli animali?
• Hai imprecato o augurato il male ad altri?
• Nell’affermare le tue idee religiose, culturali, politiche o sportive ti lasci andare al fanatismo?
• Se sei medico, per colpevole imperizia, leggerezza o distrazione hai causato morte o danni ai tuoi pazienti?
• Hai praticata l’eutanasia? – Pratichi l’aborto?
VI – Non commettere atti impuri.
• Sul corpo, sull’amore, sulla sessualità, sulla castità hai una concezione cristiana?
• Hai conservato puro e casto il tuo corpo?
• Hai commesso atti disonesti, osceni, immorali? Ti sei abbandonato alla lussuria, all’ autoerotismo, a perversioni sessuali, all’omosessualità?
• Hai frequentato orge?
• Hai avuto delle “avventure”, delle “scappatelle”?
• Hai dato scandalo con il tuo modo di vestire, di agire, di parlare?
• Sei stato occasione di peccato a qualcuno?
• Hai sedotto e/o rovinato qualche persona innocente?
• Hai molestato sessualmente colleghe/colleghi di lavoro?
• Hai conservata la tua fedeltà alla fidanzata o fidanzato?
• Hai rapporti prematrimoniali?
• Nel matrimonio hai il senso cristiano del sacramento ricevuto?
• Hai usato male o abusato del matrimonio?
• Ami, rispetti, aiuti con fedeltà e generosità il tuo coniuge?
• Eviti le occasioni e le compagnie cattive e pericolose?
• Sei fedele a tua moglie (o a tuo marito)?
• Convivi con un uomo (o donna) senza essere sposato?
• Offendi la dignità del matrimonio con l’uso dei preservativi, pillole anticoncezionali e cose simili?
VII – Non rubare.
• Sei convinto della parola del Vangelo: É impossibile per chi è attaccato ai soldi entrare nel Regno di Dio?
• Sai che l’avarizia per la Bibbia è “idolatria”, cioè adorazione del danaro al posto di Dio?
• Sei usuraio?
• Hai prestato soldi con eccessivo interesse, rovinando persone bisognose già in difficoltà?
• Sei onesto nel lavoro, nella professione, in ufficio, nel commercio?
• Quello che possiedi l’hai guadagnato onestamente?
• Credi di lavorare lealmente in modo da meritare lo stipendio mensile?
• Hai preteso regalie, bustarelle, favori non dovuti?
• Ti sei lasciato corrompere?
• Hai corrotto o tentato di corrompere impiegati pubblici o privati?
• Sei convinto che la disonestà degli altri non giustifica mai la tua?
• Oltre ai tuoi diritti hai mai pensato anche ai tuoi doveri?
• Hai fatto scioperi ingiusti? – Paghi le tasse?
• Tu, datore di lavoro, paghi il giusto stipendio ai dipendenti?
• Sei evasore fiscale?
• Hai fatto danni all’ambiente, a monumenti o cose pubbliche, a proprietà private sporcando imbrattando o scrivendo con robaccia, rifiuti o spray?
• Hai riparato o risarcito i danni fatti?
• Hai restituito danaro o altro avuto in prestito?
• Ti vendi per ottenere favori o vantaggi?
• Hai frodato le compagnie di assicurazioni dichiarando danni falsi e facendoti pagare ingiustamente?
• Ti sei sempre assunto le tue responsabilità?
• Hai sperperato danaro o sciupato beni?
• Hai fatto giochi d’azzardo?
• Hai falsificato gli assegni?
• Hai spacciato coscientemente danaro falso?
• Hai acquistato merce chiaramente rubata (= ricettazione)?
• Hai minacciato qualcuno pretendendo del denaro (= ricatto)?
• Hai preso merce di nascosto nei grandi magazzini senza pagare?
• Hai scaricato materiale illegale da internet?
VIII – Non pronunciare falsa testimonianza.
• Sei falso, sleale, doppio?
• Nelle tue parole inganni il prossimo?
• Hai detto bugie, menzogne, giudizi avventati?
• Hai giurato sulla falsità? Testimoniando hai fatto deposizioni false?
• Con un silenzio colpevole hai coperto fatti delittuosi (= omertà)?
• Hai messo voci false sul conto di innocenti?
• Hai riparato ad eventuali calunnie dette?
• Col tuo esempio non hai insegnato a mentire ai tuoi figli?
• Sei ostinato nelle tue posizioni, anche quando hai capito di aver torto?
• Nel gioco hai imbrogliato o barato?
IX – Non desiderare la donna d’altri.
• Hai custodito la modestia e il pudore nella tua vita e nei tuoi pensieri?
• Hai guardato donne o uomini con concupiscenza?
• Hai accettato e goduto di pensieri o desideri impuri?
• Leggi o vedi giornali, riviste, libri, spettacoli osceni?
• Segui e gusti racconti, films, riviste o video pornografici?
• Contribuisci allo sviluppo e diffusione della pornografia comprando materiale osceno?
• In casa tieni statue oscene, o posters, immagini pornografiche?
• Pensi o parli della donna (o dell’uomo) come di solo oggetto di piacere?
• Tu, donna, cerchi con moda sconveniente o con il modo di comportarti di suscitare nell’uomo desideri, eccitamenti cattivi?
• Capisci che questo è una violazione morale e uno scandalo?
X – Non desiderare la casa del tuo prossimo né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.
• Ti lamenti sempre di quello che hai, dicendo: “Beati loro”?
• Sei invidioso dei beni e delle cose altrui?
• Auguri e godi del male degli altri?
• Cerchi di imbrogliare o di danneggiare qualcuno?
• Hai invidia di capacità intellettuali o creative altrui?