GLI OCCHI DI MARIA

Oggi all’apice della festa, mi fermo a contemplare gli occhi di Maria. Li vedo cosí pieni di Cielo, cosí pieni di Luce e di Grazia, cosí pieni di Amore e di Dio, che non so trovare le parole per decifrarli e classificarli, per descriverli: chi puó descrivere Dio? Eppure quegli occhi non si stancano di guardare anche su questa terra, e, come i raggi del sole si soffermano su ogni bruttura senza sporcarsi, cosí i suoi occhi sono sempre rivolti verso di noi, verso questa nostra terra senza sporcarsi, anche se a volte sono pieni di lacrime per noi. Come sono diversi i nostri occhi: come sono pieni di terra!… e a volte, anche i nostri, sono pieni di lacrime!…

La nostra vita si sviluppa attorno a due poli: la grazia e il peccato. Maria ci ricorda che dobbiamo cercare il bene (la grazia) fino a "bramarlo" e fuggire il male (il peccato) fino a respingerlo con estrema serietà e sincerità. Ogni giorno le nostre scelte, le nostre vite scorrono tra queste due parole.

Ma gli occhi di Maria vedono le necessità piú urgenti di questa umanità, sempre piú disorientata, tra gli eventi e le necessità di questo mondo. Solo Lei puó vedere, sapere, capire la cosa piú necessaria per noi, da chiedere al Padre. Cosí diceva anche Gesú ai suoi: "Voi non sapete quello che chiedete." (Mt. 20,22). San Paolo ammoniva cosí i primi cristiani: "Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, perché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio." (Rom. 8, 26-27). Infine anche S. Giacomo ci ha detto: "Voi chiedete e non ottenete perché chiedete male" (Giac. 4,2-3). Sarà per questo che la Regina della Pace ci ha chiesto di pregare per le sue intenzioni?

Ora tutto il mio essere è già proiettato verso il 15 settembre, quando mi troverò al cospetto della Regina, in quell'incontro quando Lei con la sua immagine sulla soglia della porta del santuario il Cielo unisce alla terra in modo cosí misterioso e reale: penso che Lei mi vedrà. Penso a quegli occhi belli di Maria. Come vorrei che vedessero in me qualcosa che richiami il Cielo, che facciano trasparire Dio, la Sua Luce, il Suo Amore, pur fra le lacrime! Ora non sento altra preghiera sgorgare dal mio cuore se non questa: "Orsú, dunque, Avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi, e mostraci dopo questo esilio Gesú, il frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria." In questo tempo fisserò i tuoi occhi, o Maria, perché i miei siano piú pieni di Dio. E mi lascerò guardare da te perché tu mi riempia di Grazia e di Bene! Grazie, o Maria!